I colori delle farfalle: il trucco del colore blu
Come avviene questo raffinato gioco di prestigio?
Per provare a spiegarlo, facciamo un passo indietro…
Sappiamo già che nessun colore esiste di per sé, ma è il risultato del modo in cui il nostro occhio e il nostro cervello decodificano le diverse lunghezze d’onda della luce. A ciascuna lunghezza d’onda corrisponde una diversa sfumatura: ecco perché rifrangendo la luce bianca si ottengono tutti i colori dell’arcobaleno, e perché ci è impossibile vedere i colori originati da lunghezze d’onda che il nostro occhio non riesce a cogliere, come gli infrarossi e gli ultravioletti.
Quello che accade quando la luce tocca le ali della farfalla Morfo è che tutte le lunghezze d’onda vengono annullate, come inghiottite da un delicato gioco di rifrazioni; tutte, eccetto quella della luce blu.
Si tratta di una proprietà dello speciale materiale di cui sono fatte le squame sulle ali di questi lepidotteri: un eccellente esempio di materiale gerarchico, ossia costituito da una struttura multiscala.
Un materiale gerarchico è organizzato su più ordini di grandezza, con una struttura frattale che nel caso delle ali delle farfalle Morfo alterna strati di chitina e aria. Questo materiale è alla base, oltre che del loro colore blu, anche della loro robustezza, leggerezza e idrorepellenza.
Una serie di proprietà che hanno attratto la curiosità degli studiosi di bioingegneria di tutto il mondo, interessati alle possibili applicazioni in campo fotovoltaico, per migliorare sensori di luce e gas, per la creazione di display e per tecnologie mimetiche.
Niente male, per una farfalla di non più di quindici centimetri!