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L’affascinante storia della seta

La storia della seta e delle origini della sericoltura è un racconto affascinante, che ha le tinte della fiaba, da un lato, e intrighi degni del miglior heist movie, dall’altro. Ma dipaniamo il nostro filo dall’inizio.

Come avviene questo raffinato gioco di prestigio?

Le prime tracce che ci parlano della bachicoltura e della lavorazione della seta sono molto antiche: gli archeologi ne hanno individuato tracce in reperti di oltre seimila anni fa, soprattutto lungo il corso del Fiume Azzurro, nell’attuale Cina sud-orientale.

In Cina, tuttavia, la scoperta delle proprietà del baco di bombyx mori e di come ottenere il filo di seta è per tradizione ricondotta all’imperatrice Si-Ling-Chi, giovanissima consorte dell’imperatore Huangdi, il leggendario Imperatore Giallo. 

Un bel giorno, mentre l’imperatrice si trovava fra le piante del giardino, un piccolo bozzolo cadde dal ramo di un gelso dentro la sua tazza di tè. Il calore della bevanda svolse il bozzolo, rivelando il sottilissimo filo di seta di cui era fatto, così lungo e uniforme da poter essere dipanato intorno a tutto il giardino.

Da allora iniziò la coltivazione delle piante di gelso, l’allevamento dei bachi da seta e la lavorazione del filo per creare tessuti meravigliosi.

La seta era amata in tutto il mondo: fine, leggera e lucente, fresca in estate e calda in inverno; l’impero cinese ne era gelosissimo custode e per lunghi secoli mantenne il più stretto riserbo sulla sua origine.

Come avvenne che il segreto della lavorazione della seta varcò i confini del Celeste Impero?

Secondo una leggenda, fu per via del capriccio di una principessa: promessa in sposa a un principe straniero, non volle rinunciare ai tessuti fini e preziosi ai quali era abituata fin dall’infanzia. Infranse così il divieto di esportare la seta nascondendo nella propria complicata acconciatura alcuni bachi e dei semi di gelso.

Ancora più rocambolesca la storia di come la sericoltura sarebbe arrivata in Occidente. Lo storico Procopio racconta che fu l’Imperatore Giustiniano, nel 552 dopo Cristo, a inviare due monaci fino in Asia, dove riuscirono a trafugare delle uova di baco da seta e a contrabbandarle a Costantinopoli nascoste dentro bastoni di bambù. Da lì la tecnica di allevamento del baco da seta si trasmise a tutto il Mediterraneo; anche all’Italia, naturalmente, a cominciare dalla Sicilia e dalla Calabria, tanto che Catanzaro fu a lungo la capitale della produzione di seta a livello europeo.

Un lungo filo che lega ancora oggi l’antica Cina con i più raffinati laboratori tessili del nostro Paese.

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